lui organizzati, che ottennero la resa delle pur soverchianti forze nazi-fasciste, arrestando nel contempo l'avanzata sul territorio delle agguerrite formazioni filo-titine.
Finita la guerra, purtroppo, ne iniziò subito un'altra, più sordida e ideologicizzata, perchè i due blocchi che si erano costituiti si stavano contrapponendo a tutto campo, in un'assurda escalation degli armamenti, proponendo con una martellante propaganda i loro opposti modelli di sviluppo sociale.
Aldo Specogna, percepita la gravità della situazione, rinunciò nuovamente alle sue aspirazioni e, a fronte del suo eccellente stato di servizio, decise di continuare a servire quella Patria a cui aveva già dato tanto, rientrando nell'Esercito in qualità di capitano in s.p.e..
Il sentimento di identità nazionale che Aldo Specogna aveva affinato con l'esperienza della guerra e della lotta partigiana lo portò dunque a considerare che non fosse ancora giunto il momento di ritirarsi, di abbassare la guardia e disarmare quello spirito guerriero che lo
aveva sostenuto in quei lunghi anni di combattimenti. L'amore per la libertà e l'educazione alla democrazia fecero quindi sì che Aldo Specogna diventasse nuovamente, per forza di cose, protagonista anche di quella guerra "fredda" che per oltre quarant'anni imperversò in Europa e nel resto del mondo.
Solo dopo la sua scomparsa e la successiva rimozione dei vincoli di segretezza imposti dalla guerra fredda, in esito al crollo dell'impero comunista e del suo apparato militare, si è potuto apprendere che Aldo Specogna, dopo essere stato prima animatore del 3° Corpo Volontari della Libertà, meglio noto come "Organizzazione O", contribuì con silenzioso, meticoloso e paziente lavoro alla costituzione in queste terre di quella struttura militare segreta anti invasione operante in ambito europeo, denominata in codice NATO "Stay Behind" e conosciuta in Italia con il nome di "Gladio", che, costituita esclusivamente da Patrioti, avrebbe dovuto contrapporsi e organizzare la resistenza in caso di occupazione del nostro territorio nazionale da parte di forze armate nemiche,